Reputiamo che, oltre ai benefici ambientali di rispetto del valore dell’albero quale essere vivente ed oltre a quelli economici calcolabili con vari metodi, [si pensi a Clark (Varese, 2003), “Trunk Formula Method” (CTLA di Nowak D.J., Crane D.E., Dwyer J.F., 2002; Watson G. 2002) o al Procedimento Svizzero già adottato dal Comune di Milano (Minoli O., Pirani A., Fabbri M., 1988; Gatto P. 1996) o al metodo tedesco (Bernatsky 1978; Pirani, Fabbri 1988, Gatto 1996)], vi siano ulteriori benefici di carattere urbanistico.
Basta pensare a come una giusta pianificazione di tali operazioni ed una giusta cura del parametro “manutenzione” (si veda di seguito) possa aiutare architetti paesaggisti, agronomi e tecnici della città a dare un valore aggiunto di pronta realizzazione a verde.
Un esempio su tutti: lo sfoltimento di alberate stradali adulte con la creazione di nuove alberate su nuove strade o di nuovo verde in parchi. Tali operazioni hanno il doppio beneficio di alleggerire le situazioni di eccessiva finezza d’impianto e di creare nuove aree a verde o filari con piante di pronto effetto. Il risultato finale è che la città fa da proprio vivaio permettendo una nuova gestione del proprio patrimonio arboreo.
Esempi di ottimi risultati “storici” ottenuti sono visibili a Milano in via Rombon (Celtis recuperati nel 1982 da via Tonale per la linea riservata 90/91), in viale Omero (per allargamento della carreggiata stradale, in via Sant’Eusebio) o a Torino nel 1994 su C.so Massimo d’Azeglio (nuovo filare ottenuto con piante provenienti da un diradamento). Tutte le piante di cui sopra a distanza di oltre 30 anni sono tutte in ottima salute.
Importante in quest’ottica è la pianificazione che permetta di lavorare con alberi di dimensioni appropriate garantendo sempre il massimo dei risultati.